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Kennel? NO, grazie!

Prendo spunto dall’esperienza di molti miei pazienti per spendere qualche parola circa l’ormai famoso kennel.

Mi capita davvero spesso di sentirmi dire da proprietari di cani, che sono arrivati a me dopo aver fatto già un percorso addestrativo classico, che i loro animali dormono chiusi all’interno del kennel. 

Nella quasi totalità dei casi è stato proprio l’addestratore ad inserire questo strumento nella loro quotidianità, spesso come prescrizione obbligatoria per la buona riuscita del percorso.

Ma cos’è il kennel?

Il kennel è, sostanzialmente, un trasportino. Può essere fabbricato in diversi materiali e viene prodotto in tutte le dimensioni per adattarsi alle varie taglie. La struttura generalmente è in plastica rigida o tessuto ed ha una porta sul lato corto che è spesso composta da una griglia metallica.

Perchè viene consigliato da alcuni addestratori ?

Tutti i miei clienti a cui è stato imposto o fortemente consigliato il kennel lo utilizzavano sostanzialmente come mezzo di contenzione. Infatti, veniva loro consigliato di chiudere il cane nel trasportino per evitare bisogni in giro, distruzioni (rosicchiamento di mobili, divani o porte) o per non permettere al cane di salire sul letto durante la notte. In molti casi è stato consigliato per cani ancora cuccioli, per insegnare loro a stare da soli senza fare danni o a non fare i bisogni in casa.

Quando alcuni dei miei clienti hanno avuto delle obiezioni su questo tipo di strumento, a tutti – ripeto, a tutti – è stato risposto che il cane è un animale che ha bisogno di una tana, di un luogo protetto e isolato dove sentirsi a casa e che, se il cane avesse pianto o abbaiato nei primi tempi, sarebbe stato soltanto per una mancanza di abitudine, ma presto avrebbe visto quel luogo come un rifugio e ci avrebbe dormito volentieri.

Tutto questo è falso!

O almeno, quasi tutto. Infatti, ciò che è vero è che alcuni cani, non di certo tutti, possono amare i luoghi stretti e poco luminosi. Questo comportamento è presente maggiormente in animali timidi, paurosi o insicuri, che si sentono meglio passando alcune ore della giornata in un luogo protetto e circoscritto, proprio come fosse un rifugio. Ma una tana ha sempre una via d’uscita! Mai e poi mai in natura un cane utilizzerebbe, per nascondersi o anche semplicemente per riposare indisturbato, un luogo da cui non ci sia una via di fuga comoda ed immediata. Nessuno si sentirebbe al sicuro in una trappola. Nessuno si sentirebbe sereno con una camicia di forza addosso.

Certo, può essere comodo per il proprietario e può far fare bella figura all’addestratore perchè, effettivamente, il cane smette di fare pipì sul parquet e di mangiare il divano in nostra assenza, semplicemente perchè è fisicamente impossibilitato a mettere in atto quel comportamento indesiderato.

Ma il mio cane ci dorme dentro tranquillamente, adesso. Si è abituato!

“Purtroppo sì” rispondo sempre. Perchè i cani sono animali piuttosto adattabili e così, dopo aver protestato, pianto e chiamato il loro proprietario all’inizio, si rassegnano ad essere chiusi nel kennel e fanno l’unica cosa che si può fare all’interno di una gabbia: dormire!

Perchè, dunque, chiudere il cane nel kennel è sbagliato?

Ci sono decine di motivi per non iniziare a chiudere il proprio cane in un kennel, ve ne elenco qualcuno:

  • mina la relazione tra cane e proprietario: quando mettiamo il cane nel kennel e lo chiudiamo, gli stiamo dicendo “ non importa come ti senti, se sei spaventato o in ansia, se devi fare la pipì, se hai voglia di starmi vicino o ti annoi; devi restare qui e stare fermo.” Ma non tenere conto dei bisogni e dei desideri dei nostri cani ci fa apparire, ai loro occhi, individui non in grado di provvedere al loro benessere psico-fisico e si perde così la fiducia alla base di una sana relazione.
  • può peggiorare il disagio alla base dei comportamenti indesiderati e favorire lo sviluppo di vere e proprie patologie comportamentali: quando un cane fa i bisogni in casa o distrugge il divano o mette in atto qualsiasi altro comportamento, l’unica cosa sensata da fare è chiedersi “perchè lo fa?”. Sì, perchè dietro ad ogni comportamento c’è qualcosa che lo muove, diciamo, quindi, che c’è una ragione. E solo la comprensione profonda di quella ragione potrà consentirci di trovare una soluzione che vada bene per tutti e che faccia stare meglio il nostro cane, mentre il tentativo di inibire forzatamente un comportamento non fa altro che aggiungere un problema ad un problema. 
  • non consente al cane di apprendere: dove non è possibile fare esperienza, dove non c’è comunicazione, nè libertà di sperimentare sè stessi, di esprimere il proprio disagio e provare a trovare una soluzione condivisa, non c’è apprendimento. Pertanto, il cane che viene chiuso nel kennel perchè non sa stare da solo non imparerà a farlo e sarà condannato a restare chiuso ogni volta che i proprietari dovranno uscire.
  • altera lo sviluppo comportamentale del cucciolo: un cucciolo ha bisogno di esplorare l’ambiente (anche e soprattutto attraverso l’uso della bocca), di riposare con il suo gruppo sociale per sentirsi protetto, di sperimentare sè e gli altri per comprendere le dinamiche sociali, di entrare in contatto con le proprie emozioni per comprenderle ed imparare a gestirle. Quando tutto questo gli viene negato, anche soltanto per qualche ora al giorno o di notte, il suo sviluppo comportamentale viene alterato e a pagarne le conseguenze future sarà sia il cane che la sua famiglia.

Quindi ora devo gettare il kennel che ho comprato?

Certo che no! Il kennel è uno strumento e come tale può essere utilizzato in molti modi, alcuni dei quali utili e positivi.

Utilizzato in auto, ad esempio, può rappresentare un buon modo per effettuare un trasporto sicuro. Per poterlo utilizzare con questo scopo, il cane deve essere gradualmente abituato al suo utilizzo, deve entrarci da solo e non forzatamente e deve viaggiare volentieri. 

Anche in casa il kennel può rappresentare un ottimo luogo di riposo, magari mettendo all’interno un morbido cuscino, ma rigorosamente senza la porticina. In questo modo il cane saprà di poterlo utilizzare a suo piacimento e potrà scegliere se e quando farlo a seconda del suo stato emotivo, della stagione e di molte altre variabili individuali.

E se il cane mette in atto comportamenti indesiderati? Se distrugge i mobili, se fa i bisogni in giro, cosa devo fare?

Se il cane si comporta in questo modo c’è sempre una ragione! Purtroppo, non sempre può essere di facile ed immediata comprensione, ma c’è. In questi casi è necessario rivolgersi ad un medico veterinario comportamentalista che possa fare una diagnosi (cioè comprendere le cause profonde di quel comportamento) e trovare la strada giusta per aiutare ogni cane ed ogni famiglia.

Dr.ssa Federica Guattari

Medico veterinario esperto in comportamento e nutrizionista. Da anni si occupa di aiutare cani e gatti a raggiungere il loro benessere psicofisico attraverso la medicina comportamentale e la nutrizione e dietetica clinica, sia in famiglia che in canile.

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